Operacion Puerto, l’AMA vorrebbe pubblicare i nomi

L’Agenzia Mondiale Antidoping vuole pubblicare i nomi della Operacion Puerto. Al momento questo non è possibile in seguito ad una sentenza del giugno 2017 del tribunale di Madrid in cui si diceva che le sacche di sangue non si potevano più utilizzare, ma l’AMA, secondo quanto riporta AS, ha presentato un ricorso al Tribunale Costituzionale spagnolo per poter invece quantomeno rivelare in maniera ufficiale i nomi degli atleti coinvolti (26 uomini e 3 donne, secondo le ricostruzioni del giornale spagnolo), malgrado il caso sia ormai in prescrizione visto che risale al maggio 2006.

L’AMA ha dunque contattato un esperto in protezione dei dati per studiare se la rivelazione di questi nomi rappresenterebbe un danno all’onore a all’immagine degli atleti, considerando che non si possono ormai imporre sanzioni di alcun tipo, né sportivo né penale. L’AMA incolpa la Spagna di aver portato alla chiusura del caso visto che la sentenza definitiva è arrivata 22 giorni troppo tardi, superando così i dieci anni previsti di prescrizione.

Il Comitato Esecutivo dell’AMA si riunirà il prossimo 20 settembre alle Seychelles e questo sarà presumibilmente uno dei temi caldi di discussione, così come la riapertura del processo sportivo della Federazione Spagnola contro Manolo Saiz, in seguito ad un ricorso congiunto con l’Agenzia Spagnola Antidoping e l’UCI. Dopo ormai oltre dodici anni, la questione sembra tutt’altro che chiusa…

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6 Commenti

  1. una domanda:ma questi 29 nomi riguardano solo il ciclismo oppure anche gli sportivi di altri sport?perché mi sembrava di ricordare che furono scoperte molte piu sacche e che coinvolgessero molte piu sportivi(si diceva al tempo una sessantina)…cmq si fanno tante belle parole di contrastare il doping e l”operacion puerto fu il piu grande caso di insabbiamento mai visto nello sport degli ultimi 30 anni!!!e meno male che ora si vuol far credere che solo i russi sono i cattivi in materia di doping,se le varíe agenzie antidoping avessero usato la stessa solerzia nel scoprire tutti gli sportivi coinvolti in questa operación puerto al tempo dei fatti allora si che si sarebbe fatta giustizia e tante vittorie in meno x il “miracolo”sportivo spagnolo e non solo….

    1. Ciao Alex, le sacche erano più di duecento, alcune tuttavia erano della stessa persona. In alcuni casi, come Ullrich e Valverde, si conosce già con certezza il nome visto che fu effettuato, per disparati motivi, un test del DNA, ma le stime sui nomi effettivamente coinvolti variano molto a seconda delle fonti.

      1. : grazie x la risposta e si mi ricordo che alcuni nomi di ciclisti coinvolti furono resi noti,ma che voi sappiate i 29 nomi di cui parla l’ articolo sono solo ciclísti oppure anche di altri sport?perché mi ricordo che si sospettava anche di calciatori,tennisti etc etc

        1. Considerando che l’AMA è un organismo al di sopra delle federazioni dei singoli sport, si suppone dovrebbero eventualmente pubblicare nomi di più discipline, non solo ciclismo.

      2. E le sacche di “Birillo”? Vedo che da sempre ricordiamo i nomi di atleti stranieri ma si incontrano difficoltà nel citare atleti italiani. Possiamo fare un elenco di quanti siano i ciclisti italiani di prima fascia che non siano stati coinvolti in casi di doping? Sarebbe un elenco cortissimo a differenza se dovessimo citare tutti quelli che bevendo un te della nonna, mangiando un cibo alterato, ingurgitando bevande o quantaltro sono stati inquisiti e condannati. Da patito del ciclismo devo purtroppo riconoscere che qualche verità De Luca l’abbia scritta nella sua biografia.

        1. Le sacche di Ivan Basso non sono nominate in quanto (potremmo sbagliarci) non furono effettuate analisi del DNA (argomento per il quale sono stati citati i ciclisti in questione). Alcuni nomi, tra i quali quello del varesino, sono venuti fuori per ammissione del corridore, non per analisi strumentali.

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